Il Taccuino, l’Acchiappasogni e l’Eyeliner dorato - Simon Schiele
Scheda
Titolo: Il Taccuino, l’Acchiappasogni e l’Eyeliner dorato
Autore: Simon Schiele
Editore: Pinguino Libri
Pubblicazione: 8 giugno 2023
Genere: Narrativa
Pagine: 192
Trama
È una primavera come tante, a
Torino. Il secondo semestre di lezioni a Palazzo Nuovo, le solite feste universitarie,
le ore interminabili del servizio civile. Marsh, Zeta e Lila vagabondano per la
città magica combattendo tra senso di inadeguatezza, ricerca identitaria, fuga
dal proprio passato e turbolenze post-adolescenziali. Sono adulti, ma non
proprio, con strascichi di sogni e aspettative che non coincidono con quanto la
vita offre loro. Un romanzo sulla Gen Z, sugli amori che oscillano tra sesso
occasionale e aspirazioni romantiche e sulla realizzazione di sé. Questo è Il
Taccuino, l’Acchiappasogni e l’Eyeliner dorato. Una storia di Torino, una
storia di questa generazione.
Recensione
“I vent’anni son proprio gli anni dell’ansia, non c’è dubbio. Per gli esami, per il futuro... Perché poi? Cos’è che ci spaventa tanto?”
Lila si pone questa domanda da
subito, non appena inizia l’università, non appena inizia l’insicurezza, non
appena lascia il liceo. Perché si sa, il liceo alla fine è un posto sicuro. Sai
dove sei, sai quello che fai, sai chi sei. Poi inizia la crescita, quella vera,
quella che ti mette davanti ai problemi che per la prima volta devi affrontare
da solo. E questo sì che fa paura.
Lo sanno bene i protagonisti di
questo romanzo, tutti e tre con una storia diversa, ma tutti e tre accumunati
dall’ansia di non sapere cosa riserva loro il futuro, e di volerlo scoprire il
prima possibile: Marco, detto Marsh, aspirante scrittore, ma che di cosa
scrivere non ne ha proprio idea, perché “chi mai leggerebbe una storia
simile?”; Zephyr, un ragazzo americano venuto a studiare in Italia, per
scappare dal proprio passato e dai problemi relazionali con il padre; Lila, una
studentessa universitaria che cerca ancora la propria identità.
Le loro storie si intrecciano con
lo sfogliare delle pagine, in una serie di piccoli incidenti che li portano ad
incontrarsi, a conoscersi, a frequentarsi e in alcuni casi, poi, a dividersi di
nuovo. Ognuno cercherà a modo suo di scoprirsi e di risolvere il filo
intrecciato dei propri pensieri, fino ad arrivare alla piena maturità di sé.
Mi
sono ritrovata molto in questi tre giovani ragazzi, in particolare in Marco, nel
suo modo di sognare ad occhi aperti e nel rincorrere un sogno bellissimo,
quello di scrivere un libro, frenato dalla propria insicurezza. La sua domanda
"chi mai leggerebbe una storia simile?", è come un mantra che alla
fine fa crollare qualsiasi tipo di speranza e di fantasia che sono in lui. A
mio parere, invece, gli argomenti che quel mantra distrugge sono molto interessanti,
e sono gli argomenti che ogni giovane scrittore vorrebbe affrontare: la vita,
le difficoltà, le crisi. Che se ci riflettiamo bene sono tutte cose a cui
pensiamo costantemente nella nostra vita, ma forse il fatto di non avere il
coraggio di trattarne in un libro è perché sappiamo che i libri sono un rifugio
per scappare dalla realtà. Chi mai vorrebbe leggere un libro che ci sbatte in
faccia i nostri problemi?
Eppure,
ancora una volta Simon Schiele riesce a farlo. Riesce a parlare delle crisi che
attraversano i giovani, soprattutto gli studenti universitari, delle difficoltà
che incontrano, delle loro incertezze, dei loro sogni, della loro vita. E lo fa
in modo leggero, intrecciando fili di un certo peso morale con la storia di
giovani ragazzi di Torino.
Un
libro che consiglio molto, soprattutto ai ragazzi che, come me, pensano di
essere i soli a vivere queste crisi, e che si sentono incompresi, insicuri e
indecisi. Perché siamo in tanti e perché ci è concesso cambiare idea,
sbagliare, e avere voglia di rallentare, per capire chi siamo e chi vogliamo
essere.
E voi, avete passato o state vivendo la crisi dei vent'anni? Come reagite ai cambiamenti? Vi aspetto nei commenti e sui social!
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