Pompei - Robert Harris

 



Scheda:

Autore: Robert Harris
Titolo: Pompei – 79 d.C. Venti ore alla catastrofe
Editore: Mondadori
Genere: Romanzo storico/thriller
Pubblicazione: 2003
Pagine: 296


Trama

Pompei, 79 d.C. Mancano solo due giorni all'immensa eruzione del Vesuvio. È un'afosa settimana di fine agosto. Lungo la costa i ricchi oziano nelle ville di lusso. Attorno a loro, invisibili, si muovono gli schiavi costretti a subire l'ingiustizia della propria condizione. La flotta navale staziona pacifica nel porto di Miseno. In questo clima di calma apparente, solo un uomo è preoccupato: l'ingegnere Marco Attilio, da poco responsabile dell'Aqua Augusta, l'imponente acquedotto che rifornisce nove città del golfo. Giunto in tutta fretta da Roma dopo che il suo predecessore è scomparso misteriosamente, Attilio si rende conto che le sorgenti, per la prima volta da tempo immemorabile, si stanno esaurendo e si mescolano con lo zolfo.

Grande conoscitore del bene più prezioso, l’aquarius è convinto che a nord di Pompei, sulle pendici del Vesuvio, qualcosa di grave sia successo nel tratto principale dell’acquedotto. Non c’è tempo da perdere. Alla testa di un manipolo di uomini, Attilio si dirige al centro di un incubo, lasciandosi alle spalle, nell’ultimo giorno di Pompei, un’umanità crudele, corrotta e derelitta. Scoprirà che ci sono forze che persino il più potente impero del mondo non è in grado di controllare.

 

Recensione

“È questo il posto che cercavo, si disse. È questo il centro del male.”

Oggigiorno conosciamo tutti la storia dell’eruzione del Vesuvio: molti libri sono stati scritti su di esso e molti film prodotti. Un evento che personalmente mi ha sempre affascinata e che continua a farlo, ed è questo che mi ha spinta a prendere in mano il romanzo.

Catapultandoci indietro nel tempo, lo scrittore ci offre una versione particolare e dettagliata della catastrofe attraverso gli occhi di un uomo comune, l’ingegnere Marco Attilio, l’aquarius, responsabile dell’acquedotto dell'Aqua Augusta, uno dei più grandi di quel tempo. Un uomo comune che però si accorge prima di tutti, che qualcosa non va.

E così, tra la carenza di acqua e il tanfo dello zolfo, tra conoscenze pericolose e misteri da risolvere, i tre giorni che precedono l’eruzione diventano teatro delle vicende del protagonista. Il suo cammino, ostacolato soprattutto da persone corrotte e malvage, diventa una corsa contro il tempo per risolvere il problema idrico. Ciò che gli permette di procedere nel suo lavoro è la sua determinazione, che sembra scuotere anche i più grandi signori della città quando promette loro che risolverà la crisi prima che i cittadini si ribellino.

La scrittura scorrevole, ma non banale, dell’autore è riuscita a riproporre il clima morale della società in cui Pompei è ambientato, fatta di discriminazione, corruzione e ingiustizia (ricordiamoci che ci troviamo in un'epoca in cui c'era chi aveva tutto e chi, invece, era uno schiavo). E in questo contesto, l'autore sembra quasi anticipare che l'eruzione del Vesuvio sia arrivata per spazzare via qualcosa che non andava come doveva. La società di Pompei doveva essere ricostruita da zero e, per questo, rasa al suolo.


“Con quale velocità, pensò l’ingegnere, la natura si riprende ciò che ha dovuto cedere […]. Quella della civiltà è un’incessante guerra che l’uomo è destinato a perdere.”

Pompei è un romanzo avvincente, con dei personaggi che appassionano grazie alle loro vicissitudini ma anche grazie al loro sguardo sul mondo, che cambia completamente quando Harris ci racconta i pensieri dell'uno o dell'altra. Ho amato in particolare il contrasto tra padre e figlia, Ampliato e Corelia: lui un ex schiavo che ormai tiene in pugno l’intera città grazie a i suoi sotterfugi, lei una ragazza ribelle stanca delle manipolazioni del padre farà di tutto per aiutare Attilio nella sua impresa.

“Non è di soldi che ti intendi, ma di uomini, con la loro forza e la loro debolezza: tu gli uomini sai come lusingarli e quando spaventarli.”

Con esatta consapevolezza storica e perfetto controllo drammatico, Harris porta in scena la violenza e inarrestabile indifferenza della natura, reinventando, con un thriller di sconcertante attualità, una tragedia antica duemila anni.

A voi piacciono i romanzi storici? Vi affascina la storia? Pensate che essa possa aiutarci a risolvere i problemi del presente? Vi aspetto sui social!

 

 

 

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